Poeta dialettale italiano. Dopo le prime esperienze nel giornalismo umoristico
(collaborò al "Pungolo", al "Don Chisciotte" e al "Monsignor Perrella"),
scrisse vari canzonieri dialettali (
Canzonette napoletane, 1910;
Canta
Posillipo, 1910;
Matenate, 1912;
Poesie, 1929) influenzati da
S. Di Giacomo per l'alterna presenza di sensualità e malinconia. Per il
teatro scrisse alcune commedie, raccolte in tre volumi, tra le quali ricordiamo:
'O mpuosto, Addio, mia bella Napoli, Signorine, Anema bella, Gente nostra
(in collaborazione con L. Bovio),
Se dice, O Giovannino o la morte (in
collaborazione con M. Serao),
Pasqua in famiglia, Il compagno, Calamita.
Negli ultimi anni della sua carriera, tenne una rubrica radiofonica di
reminiscenze e nostalgie napoletane (Napoli 1876-1939).